Lavoro e Energia

Competenze e know-how di valore

Le trasformazioni nel campo dell’energia, le nuove sfide della transizione ecologica e le necessità di risposta all’impatto ambientale attraverso tecnologie sostenibili, stanno ridefinendo anche le competenze professionali del settore energetico. Per rafforzare il know-how esistente e sviluppare le nuove competenze funzionali processi correnti, sarà fondamentale mantenere e potenziare gli attuali livelli occupazionali nel settore, sviluppando sia il re-skilling / up-skilling dei lavoratori attualmente coinvolti sul tema della transizione energetica, sia la formazione di nuove competenze alla base delle nuove esigenze su processi come la digitalizzazione, la ricerca e sviluppo sulle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, l’economia circolare e così via facendo leva anche sugli strumenti del PNRR, elemento imprescindibile per avere una transizione equa e massimizzare l’occupazione.

Raggiungere i target 2030 potrebbe portare alla creazione di almeno 250.000 nuovi posti di lavoro in Italia nel settore energetico. Favorire un nuovo modello di cooperazione strutturata tra Università-Ricerca, Industria, Istituzioni e Sindacati per definire e implementare la strategia nazionale in ambito energetico di medio e lungo termine sarà imprescindibile in questo processo, così come la collaborazione con le imprese e lo sviluppo di progetti concreti di partnership pubblico-privato a livello nazionale e locale.

Questi percorsi formativi potranno riferirsi a: creare nuovi percorsi formativi e corsi certificati per il re-skiiling e up-skilling, rafforzare e creare nuovi framework formativi per la transizione energetica che coinvolgano le Università e le scuole di ogni ordine e grado (ad esempio definendo percorsi accademici specifici per favorire l’inserimento di dottorandi e ricercatori volti a svolgere parte della loro attività direttamente in azienda), favorire maggiore flessibilità e interdisciplinarità dei corsi di laurea sui temi della transizione energetica e digitale, formare in numero e competenze adeguate il personale della pubblica amministrazione preposto al permitting e alla valutazione tecnica delle opere del PNIEC e PNRR, con il coinvolgimento delle Istituzioni interessate.

Un approccio integrato e sinergico con il contributo di tutti i settori energetici consente di mantenere e rafforzare l’attuale assetto occupazione del settore energetico e inoltre di garantire gli importanti livelli occupazionali di altri settori, quali Hard to abate e Automotive, in cui la componente energetica diventa determinante nel fornire leve e soluzioni competitive per processi quali la decarbonizzazione.

Per centrare gli obiettivi di massimizzazione delle opportunità con un approccio inclusivo, occorre sviluppare competenze nei seguenti settori e professionalità:

Con la crescente adozione delle energie rinnovabili, le competenze legate a soluzioni come solare, eolico, idroelettrico e geotermico sono essenziali. Ciò include la progettazione, l'installazione, la manutenzione e la gestione di impianti basati su queste fonti.

Specialisti in efficienza energetica sono figure sempre più richieste per identificare e implementare soluzioni volte a migliorare l'efficienza nell'uso dell'energia, sia nei settori industriali che residenziali.

Con la digitalizzazione del settore energetico, le competenze legate alle tecnologie intelligenti, alla gestione delle reti elettriche intelligenti (smart grids) e all'Internet delle cose (IoT) sono sempre più importanti.

L'analisi dei dati e le tecnologie di intelligenza artificiale sono cruciali per ottimizzare la produzione, la distribuzione e l'uso dell'energia. Le competenze nel campo dell'analisi dei big data e dell'apprendimento automatico sono sempre più richieste.

L'analisi dei dati e le tecnologie di intelligenza artificiale sono cruciali per ottimizzare la produzione, la distribuzione e l'uso dell'energia. Le competenze nel campo dell'analisi dei big data e dell'apprendimento automatico sono sempre più richieste.

La capacità di gestire progetti complessi nel settore energetico, inclusi progetti di sviluppo di impianti, è fondamentale. Ciò include la conoscenza delle pratiche di project management e la gestione delle risorse.

La comprensione delle normative e delle leggi relative all'energia, inclusi gli obblighi di riduzione delle emissioni e la conformità alle norme ambientali, è essenziale per garantire che le aziende rispettino gli standard legali e regolamentari.

Professionisti in grado di fornire consulenza alle aziende e alle organizzazioni per sviluppare strategie sostenibili, comprendendo gli aspetti economici e ambientali, sono sempre più ricercati.

Con la crescente adozione di veicoli elettrici, le competenze nella gestione delle infrastrutture di ricarica e nella progettazione di sistemi di mobilità sostenibili stanno diventando cruciali.

Professionisti in grado di comunicare in modo efficace le questioni legate all'energia, educare il pubblico e gestire le relazioni con gli stakeholder sono fondamentali per promuovere la consapevolezza e sostenere la transizione energetica.

Con l’obiettivo di indirizzare know-how e innovazione al servizio della trasformazione industriale e della salvaguardia dell’occupazione, occorrerà promuovere una transizione «labour oriented» per il mantenimento e sviluppo dei livelli occupazionali in termini qualitativi e professionali, assicurando al contempo un costo dell’energia per l’industria italiana e per i consumatori allineato agli altri Paesi europei.

È opportuno valutare opportunità e rischi della transizione considerando anche le connessioni e i collegamenti intersettoriali nonché le esigenze e le caratteristiche socio-economiche dei territori interessati, pianificando accuratamente i tempi della transizione sulla base del reale sviluppo delle tecnologie e delle filiere nazionali e del conseguente adeguamento delle competenze e stabilendo un susseguirsi coordinato e definito dei tempi coerente con i risultati auspicati. La valorizzazione delle competenze e della capacità dei settori più interessati dalla trasformazione ne accresce la potenzialità di riconversione e l’adattamento alle nuove esigenze utilizzando anche percorsi già disponibili (Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori) anche attraverso la digitalizzazione delle banche dati sottostanti il mercato del lavoro.

È opportuno prevedere programmi di Life Long Learning e adeguamenti della formazione delle future generazioni orientati all’innovazione e alla flessibilità rilanciando i percorsi di alternanza e orientamento scuola-lavoro, consentendo il giusto ricambio generazionale e preparando le nuove figure professionali e al tempo stesso consentendo il mantenimento, se non la crescita, dei livelli occupazionali.

Impatti Economici e Sociali

Gli investimenti nelle fonti energetiche e nelle tecnologie sostenibili stimolano la crescita economica. I progetti di infrastruttura legati alla transizione richiedono finanziamenti e generano attività economica, ecco perché occorre incrementare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo per quelle tecnologie non ancora mature dal punto di vista industriale ma che hanno un alto potenziale per i target del 2030: idrogeno low carbon (da rinnovabili, da gas accoppiato alla CCS/CCUS e da waste-to-chemical),  elettrolizzazione, storage energetico, settore trasporti, economia circolare, ecc… facendo leva anche sullo strumento IPCEI (Important Projects of Common European Interest).

È necessario valorizzare e stimolare l’innovazione per le infrastrutture energetiche esistenti, come nel caso della rete elettrica e del gas in ottica di integrazione di vettori innovativi e digitalizzazione e per la produzione di carburanti low carbon attraverso la riconversione delle raffinerie, poiché l’adozione di pratiche sostenibili può aumentare l’attrattiva per gli investitori internazionali e migliorare il posizionamento dell’Italia sul fronte della sostenibilità.

La transizione energetica stimola anche equità e inclusione attraverso misure che riducono le emissioni, ma anche le disuguaglianze, mantenendo viva la competitività.

Dato l’impatto socio-economico sulla collettività, il ruolo della rappresentanza di settore è quello di definire una chiara roadmap tecnologica energetica di medio termine (2030) e lungo termine (2050), rafforzando la posizione dell’Italia come leader tecnologico e manifatturiero attraverso il supporto delle filiere del settore energetico. La creazione di una Cabina di Regia congiunta, con il compito di definire le scelte strategiche in ambito energetico funzionali al processo di transizione, avrà un ruolo chiave nell’aggiornamento del PNIEC, nonché sugli stanziamenti ed erogazione dei fondi di finanziamento per l’R&D.

La sostenibilità economica si intreccia dunque agli obiettivi sociali, in un’ottica di rafforzamento delle filiere italiane, favorendo un modello di cooperazione che massimizzi le risorse e gli asset disponibili, promuovendo gli usi energetici finali necessari alla transizione. Per fare questo, la rappresentanza degli interessi del settore guarda anche a creare un sistema di salvaguardia per l’occupazione, potenziando le politiche passive di protezione del reddito attraverso il rafforzamento degli ammortizzatori sociali con finanziamenti dedicati e significativi, e valorizzare le politiche attive del lavoro necessarie per sostenere i lavoratori dei settori coinvolti nella transizione, per l’aggiornamento, la riqualificazione e la certificazione delle competenze e per l’incontro della domanda e dell’offerta con l’utilizzo anche della bilateralità. Tra le azioni di sviluppo: costituire un Fondo speciale pubblico per la transizione in raccordo con il CITE per il coordinamento e l’implementazione di una politica integrata di misure ad hoc per la riconversione industriale ambientalmente e socialmente sostenibile; promuovere politiche attive del lavoro, misure per adattare le strutture ed i programmi di istruzione e formazione professionale, strumenti di compensazione.